lunedì 4 ottobre 2010

Benedetto XVI a Palermo Abbiate la fede di don Puglisi - Palermo - Repubblica.it

Benedetto XVI a Palermo
"Abbiate la fede di don Puglisi"

Il papa resterà nel capoluogo per dieci ore. Messa al Foro Italico. Incontro con i giovani nel pomeriggio in piazza Politeama. Lungo applauso quando è stato ricordato il prete ucciso dalla mafia nel '93

di MASSIMO LORELLO

Benedetto XVI a Palermo "Abbiate la fede di don Puglisi" L'arrivo di Benedetto XVI al Foro Italico

"Non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani" anche di fronte alla "mancanza del lavoro", all'"incertezza per il futuro" e alla "sofferenza fisica e morale" provocata dalla "criminalità organizzata". Benedetto XVI si è rivolto così alla folla di fedeli accorsi al Foro Italico di Palermo per la messa del pontefice.


"La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare", ha detto Benedetto XVI. Sono passati diciassette anni da quando Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi di Agrigento attaccò i mafiosi ricordando loro il giudizio divino che li attendeva. Oggi papa Ratzinger ha invitato i fedeli a seguire l'insegnamento di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio ucciso dalla mafia quattro mesi dopo lo storico discorso di Karol Wojtyla.

"Chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa - ha detto oggi il papa - è capace di portare la forza dirompente del Vangelo. Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l'amore di Cristo".

"Popolo di Sicilia - ha concluso il papa - guarda con speranza al tuo futuro. Fai emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai. Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene. Con la forza di Dio tutto è possibile".

Il pontefice è arrivato con la papamobile sul grande prato che conduce al lungomare della città intorno alle 10. Raggiunto l'altare, prima di iniziare la messa, ha ascoltato il discorso di benvenuto del sindaco Diego Cammarata.

"Alla violenza della mafia, Palermo non si è mai rassegnata né piegata e, pur profondamente ferita, ha sempre saputo rispondere con un no deciso chiedendo a tutti noi che abbiamo responsabilità di governo e politiche un impegno sempre più deciso e preciso per la legalità", ha detto Cammarata che ha ricordato padre Pino Puglisi. Quando è stato scandito il nome del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia gli oltre centomila presenti hanno risposto con un lungo applauso. Il sindaco ha poi regalato al pontefice una miniatura del carro di Santa Rosalia, patrona della città.

"Non possiamo nascondere che la Sicilia sia caratterizzata da ferite profonde, antiche e nuove, personali e comunitarie che incidono nel tessuto sociale". Lo ha detto l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, nel messaggio di saluto al papa. "Un crescente tasso di disoccupazione, il disagio delle fasce sociali più deboli, i numerosi problemi amministrativi ed economici, non cessano di condizionare pesantemente la vita della nostra Isola", ha aggiunto l'arcivescovo che ha denunciato anche come la criminalità organizzata approfitti di "questo humus".

Papa Benedetto XVI è atterrato poco dopo le 9 all'aeroporto "Falcone e Borsellino" di Punta Raisi. Ad attenderlo il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il prefetto Giuseppe Caruso, il sindaco Diego Cammarata, monsignor Giuseppe Bertello, Nunzio Apostolico in Italia, e Antonio Zanardi Landi, ambasciatore d'Italia presso la Santa sede, le autorità ecclesiastiche locali.

I fedeli si sono radunati al Foro Italico fin dalle prime ore del mattino. Il pontefice si fermerà nel capoluogo siciliano per dieci ore. Già ieri pomeriggio centinaia di pullman hanno invaso le aree di sosta create per l'evento religioso. Migliaia di giovani hanno trascorso la notte nei sacchi a pelo dormendo nelle chiese e nelle parrocchie. Gli organizzatori si attendevano oltre centomila fedeli alla messa al Foro Italico, ma la conta della polizia si è fermata a circa 30 mila.

Dopo la funzione e dopo l'Angelus - durante il quale il papa ha ricordato la figura di Anna Maria Adorni, oggi proclamata beata a Parma, e ha affidato i siciliani alla Madonna - sosta al Palazzo Arcivescovile. Al pontefice è stato offerto un pranzo tipicamente siciliano: panelle, caponata, cassata. Alle 17 in Cattedrale l'incontro con i sacerdoti e i seminaristi. Ma il momento più atteso è l'incontro con i giovani a piazza Politeama alle 18. Il discorso alla città di Benedetto XVI sarà anticipato dal saluto di due ragazzi palermitani, Giorgia Travella e David Roccaro. Il papa si trasferirà poi all'aeroporto, da lì ripartirà per Ciampino alle 19.15.

La visita del papa non ha scatenato solo l'entusiasmo dei fedeli ma ha suscitato più di una polemica. La prima ha riguardato i costi. Per l'evento l'amministrazione regionale pagherà 1,5 milioni di euro, mentre il Comune spenderà 500 mila euro attingendoli dai fondi di riserva e utilizzandoli anche per altre feste religiose. Una parte della società civile ha protestato apertamente contro il doppio finanziamento e l'arcivescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo, ha reagito così: "Perché nessuno si chiede quanto costa alla cittadinanza la cena di un magistrato con gli uomini di scorta o quella di un politico?". Ha fatto discutere anche la scelta del Foro Italico per via del prato inevitabilmente calpestato dai fedeli, ma il Comune assicura che tornerà rigoglioso in pochi giorni.



Fonte: Repubblica.it

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